di Niccolò Quaranta e Nicola Santo
In questo periodo si discute molto del nucleare, perché c’è un problema di risorse energetiche. Secondo alcuni il nucleare è la soluzione a tale problema, secondo altri e la più pericolosa fonte di energia. Gli eventi recenti del Giappone hanno, infatti, aumentato l’allarme. Per questo riportiamo i vantaggi e gli svantaggi che mettono in evidenza gli esperti.
I vantaggi sono:
- Una centrale nucleare non emette CO2.
Le centrali nucleari non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo.
- Il vantaggio nella bilancia dei pagamenti perché cesserebbe la dipendenza dalla fornitura del petrolio dai paesi esteri.
- Maggiore stabilità politica, poiché il petrolio è fornito soprattutto dai paesi mediorientali teatro frequente di lotte e guerre.
Gli svantaggi sono:
- Conseguenze in caso di incidente e scoppio di una centrale.
Le radiazioni nucleari a cui la popolazione viene esposta causano
un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore.
- Le scorie nucleari.
Purtroppo non si sa dove smaltire le scorie nucleari,
non possono essere distrutte, per ora l’unica soluzione
sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in
depositi geologici o ingegneristici.
- Localizzazione centrali nucleari e proteste locali.
I rischi legati alle centrali nucleari sono ormai noti, per cui quando si prospetta l’ipotesi di una installazioni le popolazioni locali insorgono con proteste e ne bloccano la costruzione.
- Il terrorismo.
Viviano in un’epoca in cui poche persone possono compiere grandi danni all’umanità e in cui si è nuovamente acceso lo scontro tra Oriente e Occidente. Le centrali nucleari possono essere un facile bersaglio per i terroristi e danneggiare intere popolazioni.
- Il trasporto di materiale nucleare.
Durante il trasporto, oltre all’opposizione delle popolazioni che vedranno passare treni o navi con carichi radioattivi vicino alle proprie abitazioni, sussiste il rischio di incidenti e di attentati terroristici.
- Il costo variabile dell’energia può trarre in inganno poiché non include l’intera spesa
che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare.
- Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita.
Ci vogliono circa 10 anni, in questo lungo periodo di tempo vanno
poi aggiunti eventuali aumenti di costi.
- Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto.
- Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.
In conclusione il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo, tuttavia appare evidente che i costi umani oltre che economici sono molto alti.
Il tema affrontato è di particolare interesse per la comunità di Nardò, poiché il piano nazionale prevede la costruzione di centrali nucleari in Puglia e uno proprio vicino al nostro paese. Le polemiche in corso hanno indotto i politici a rinviare la costruzione di centrali.