Temperature gelide, vetrine addobbate, strade illuminate, guanti e cappellini preannunciano l'imminenza del Natale. Secondo alcuni sondaggi un italiano su tre spenderà in media 50-60 euro di doni per amici e parenti.Tuttavia le ultime stime fatte danno i consumi al -7,5% rispetto allo scorso anno.
La festività natalizia che da secoli appassiona, affascina e stupisce adulti e bambini di tutte le generazioni sembra negli ultimi decenni essere lo scenario di un consumismo sempre più elevato. Pubblicità e vetrine propinano a tutte le ore del giorno nuovi e innovativi oggetti che sarebbero perfetti regali natalizi.
In regime di crisi si risparmia su tutto tranne che per i regali dei bambini: crescono, infatti, anche se di poco, il settore dei giocattoli e quello dell'abbigliamento per ragazzi. È inevitabile, quindi, pensare a un vero e proprio business natalizio che in questo momento dell’anno in particolare porta a un consumismo di massa che riesce a coinvolgere ogni individuo.
Ma come mai, il valore vero e proprio di questa festa e stato sostituito dal desiderio di un periodo vacanziero? Come può il Natale essersi ridotto a un’occasione di ricevere e scambiare dono con amici e parenti ?
Questo eccessivo consumismo porta inevitabilmente a mettere in secondo piano il vero significato della festività. Basti pensare a come, con gli anni, si siano perse gran parte delle tradizioni che da sempre simboleggiano il vero Natale, come per esempio l’uso di allestire il presepe che è stato sostituito dal famosissimo albero di Natale. Il fatto più sorprendente riguarda i bambini che, una volta credevano nelle figure del caro vecchio Babbo Natale e delle brutta e antipatica Befana e sapevano di ricevere i doni in base alle buone e alle cattive azioni compiute. Adesso, invece, la maggior parte dei fanciulli sa benissimo che entrambi i personaggi sono solo il frutto di una finzione risalente a secoli e secoli fa. È quindi a questo che si è ridotta la festività del Natale: la grande tradizione, il presepe e la messa notturna hanno lasciato il posto al consumismo, nell’era del cenone e dei regali che caratterizza il ventunesimo secolo.
Wild
lunedì 20 dicembre 2010
I BENEFICI DELLO SPORT
Inoltre l'esercizio di un'attività fisica è utile anche per controllare le emozioni, come ad esempio la rabbia. Un altro aspetto importante è la socializzazione. Anche in uno sport individuale, come il tennis o lo sci, il fatto che venga praticato insieme ad altri costituisce uno stimolo ad uscire da se stessi e dal proprio guscio, favorendo e incrementando i legami interpersonali. Uno sport di squadra invece è caratterizzato da una sorta di legame che unisce tutti quelli che appartengono ad una stessa squadra, e che insieme gareggiano contro un altro complesso di atleti. In questo caso diventa ancora più facile socializzare, e fare conoscenza dei membri del gruppo di cui ci si trova a far parte.
Oltre a questo viene sviluppato nell'individuo il senso di appartenenza ad un gruppo, nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a contare sugli altri oltre che su loro stessi. Lo sport, inoltre, mette a contatto con la natura e l’aria aperta. Si può pensare, a questo proposito agli sport nautici, che si svolgono in acqua, o agli sport della montagna, come l'alpinismo gli sport invernali. Alcuni sport, come l’equitazione, prevedono un affiatamento tra uomo e animale.
Altri infine, come gli sport motoristici, si affidano molto alla tecnologia, ma anche qui l’aspetto umano, fondato sulla prontezza di riflessi e sul coraggio, rimane fondamentale. Come dimenticare in questo nostro breve elenco il calcio, lo sport più praticato nel nostro paese, che è tra l’altro una delle attività fisiche più intense, che coniuga tecnica e fantasia, preparazione atletica e tattica? Anche la passione per uno sport può avere un'influenza positiva sulla vita di un individuo, quasi quanto la pratica dello sport.
In particolare attraverso la passione per uno sport è possibile fare nuove conoscenze, tra l'altro con persone con cui si hanno delle cose in comune, magari entrando a far parte di un club o di un'associazione. Volutamente, anche perché non è l’argomento principale della nostra discussione, ho tralasciato di parlare dei mali dello sport, che sono il doping, il tifo esasperato e la corruzione. Infatti, anche se il mondo dello sport è travagliato da questi mali, vale la pena di accentrare la nostra attenzione sui valori per cui è nato lo sport: il divertimento, la sana competizione, lo spirito di squadra e il benessere fisico sono più importanti di qualsiasi altra cosa, e devono continuare ad esserlo.
Niccolò Quaranta
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